questa sono io

Cappero pero’

e che cappero!

fiori e frutti

pantelleria, fiori , cucunci , foglie e profumi, sale, vetro, aceto

Sua Maestà Frisella: la regina della cucina pugliese.

Sobrie nelle forme, forti nella struttura e coraggiose come un tuffo in acqua gelida, le frise incarnano il carattere vero di una sovrana.

Con un’unica differenza: la frisella pugliese è democratica: piace ai poveri ma anche ai ricchi e soprattutto va d’accordo con tutti.

In amore eterno è legata al pomodoro e all’olio extravergine, ma si sposa bene con tutti i prodotti tipici pugliesi.

Come una Regina moderna è versatile, sa stare in banchetti importanti condita da ingredienti gourmet, oppure balla libera in spiaggia sotto le stelle con una birra gelata e tavolate di amici che si ritrovano in un mambo salentino.

La frisella ha un carattere indomabile, si sente libera solo immergendosi in acqua e non gliene frega nulla di “sponzarsi” e perdere la sua linea originaria.

Per sua natura sprigiona un profumo irresistibile che richiama l’infanzia e non perde mai quel tocco croccante solo suo.

La storia della frisa

Dall’antica ricetta del lievito madre, la frisa ha origini fenice e poi romane. I marinai la pucciavano nell’acqua salata dello Ionio mentre i cristiani la portavano come una collana di caramelle durante le conquiste, 

Da antico pane di crociata alle nostre nonne le friselle tramandano la tradizione pugliese.

L’etichetta vuole che questo panetto di grano, bollente dai forni a legna, venga diviso nel suo cuore da un filo di ferro legato tra due gambe di una seggiola capovolta all’ingiù, prima dell’ultima infornata. 

Mamme e nonne dai grembiuli a quadretti bianchi e rossi, sedute su sgabelli traballanti, che reggono tra le ginocchia queste curiose macchine artigianali, perdendosi in racconti di altri tempi…

Et voilà, un profumo di pane caldo si sprigiona nell’aria. La ricetta è compiuta ed il buco è tratto.

Un misto tra la favola di Heidi ed il miracolo dei pani cristiano. Magia e fede sempre insieme sulle tavole dei borghi del Salento.

 Il carattere della Regina

La frisa non ama presentarsi da sola.

In un piatto rigorosamente di ceramica di Grottaglie, arriva a tavola sempre accompagnata da altre sorelle friselle e mille eccentrici condimenti.

Conosce il valore del tempo ed è la perfetta alleata di chi ne ha poco per organizzare un ottimo pasto.

E’ una buona amica, intrattiene con la sua presenza gli ospiti dell’ultimo minuto facendo sempre fare una bella figura ai padroni di casa.

Tiene alla linea, la friselle integrale contiene solo poche calorie, perfetta scelta light per una cena.

E’amica del pianeta, non servono posate, niente contenitori e nemmeno plastica per lei; si mangia con le mani e si conserva in un semplice sacchetto di carta.

Cosmopolita, la puoi trovare nelle migliori ricette gourmet in abbinamenti inediti,ma con radici forti nelle ricette classiche del sud.

Ama fare vita sociale, negli aperitivi finger food è una presenza costante, in forma mignon, assieme ai suoi amici tarallini pugliesi.

Ama la qualità e il suo vino preferito è un buon Primitivo di Manduria o birra artigianale locale.

 

Alle olive, alla cipolla, all’uvetta, integrali, di orzo o ai cereali, mille sono ormai le varianti sfiziose* della magica frisellina.

Nel Salento delle Murge abbiamo creato “Friselle di classe”, un’esperienza di gusto per chi vuole includere nel suo itinerario gastronomico questa tappa nei sapori pugliesi.

Sempre dalle nostre parti, il Frisella fest che si tiene in agosto è il posto giusto per incontrare Sua Maestà in tutte le sue svariate forme e ricette.

degustazione frisella

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